L'amore tedesco per l'Italopop è più vivo che mai COSMO italiano 27.06.2024 22:18 Min. Verfügbar bis 27.06.2025 COSMO Von Luciana Caglioti


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L'amore tedesco per l'Italopop è più vivo che mai

Stand: 27.06.2024, 16:21 Uhr

a cura di Luciana Caglioti, Cristina Giordano e Daniela Nosari

Hit virali ripescate dal nostro passato, della Carrà o dei Ricchi e poveri e non solo: perché l'Italopop impazza ancora in Germania? Un po' di storia da Cristina Giordano, da "Gloria" al successo dell'italotedesco Giovanni Zarrella, fino allla parodia discutibile dei tedeschi Roy Bianco & die Abbrunzati Boys. Un vero omaggio alla musica italiana sono i libri di Eric Pfeil, giornalista musicale che spiegando canzoni di ieri e oggi racconta l'Italia, smontando e integrando i cliché.

Ricchi e Poveri und Giovanni Zarrella

I Ricchi e Poveri con Giovanni Zarrella

Cos’è l’Italopop?

Gli inizi dell'Italopop, per come lo concepiscono i tedeschi, si possono far risalire agli anni '80, quando diverse hit italiane venivano trasmesse anche dalle radio tedesche.  I tedeschi andavano in vacanza in Italia, le ascoltavano dai jukebox sulle spiagge di Rimini o Riccione o mentre viaggiavano in auto. "Gloria" di Umberto Tozzi, "Vamos a la playa" dei Righeira, "Azzurro" di Celentano. E in qualche modo le riportavano qui in Germania, anche per prolungare l’atmosfera vacanziera. "Felicità" di Albano e Romina nel 1982 fu il terzo singolo più venduto in Germania. Ma si potrebbero annoverare nell’Italopop anche "Bello e impossibile" di Gianna Nannini, "Sarà perché ti amo" dei Ricchi e Poveri e tante altre.

Accanto a quelli più melodici, spopolano poi anche i pezzi più disco, "Boys" di Sabrina Salerno, "Self control" di Raf, "Dolce vita" di Paul Mazzolini in arte Gazebo. Poi è arrivata la generazione di Ramazzotti, Laura Pausini, Nek. Gli ingredienti restano gli stessi: melodia e lingua italiana, e il successo nelle radio tedesche è assicurato.

L'Italopop dei tedeschi

Accanto ai grandi successi di gruppi e cantanti italiani, c’erano poi i tedeschi che scopiazzavano le melodie, mettevano nel testo qualche parola italiana ed ecco pronto il successo pseudo-italiano. È questo il caso di "Carbonara" del gruppo tedesco degli Spliff del 1982. Inizialmente il vero titolo era "Heiße Würstchen und 'ne Coca Cola", una salsiccia calda e una coca cola. Poi per gioco Reinhold Heil, ex degli Spliff e oggi compositore musicale di colonne sonore di blockbuster, a un certo punto aggiunge al testo alcune parole di un menu Italiano e l’idea funziona.

Ma non sono mancati nemmeno azzardi ed esperimenti. Va ricordata anche la versione punk-rock di "Azzurro" della band tedesca punk Die Toten Hosen.

Ancora oggi grande successo dell’Italopop in Germania

Ne parla anche il quotidiano britannico "The Guardian", in un articolo in cui si chiede come mai i tedeschi siano così ossessionati dall’Italopop, soprattutto quello anni '80. A contribuire a questo successo sono anche i party italiani che a Berlino e non solo stanno impazzando, vere e proprie "Italo Pop Night". A Berlino il dj Claudio Chinotto si è specializzato in queste serate, dedicate all’italo-disco. E ci sono anche le "Italo Sundaze" una volta al mese, organizzate da DJ Maltitz. Una vera e propria "italomania".

Oggi poi, grazie anche a fortunati remix e ai social, l’Italopop d'annata è tornato a sorpresa nelle radio tedesche. "Pedro" di Raffaella Carrà remixata dal dj berlinese DJ Jaxomy e da Agatino Romero, di Amburgo ma con origini italiane, è un tormentone. E dal passato arriva anche "Sarà perchè ti amo" dei Ricchi e Poveri, riarrangiata e cantata ad esempio da Giovanni Zarrella, figlio di immigrati italiani, ormai una star con un proprio show in prima serata sulla tv pubblica tedesca. E un tocco d’Italia c’è anche in "Toscana fanboys" del rapper Peter Fox insieme ad Adriano Celentano, successone dell’estate 2023.

La parodia di Roy Bianco & Die Abbrunzati Boys

Sembrano italiani, ma italiani non sono: Roy Bianco & Die Abbrunzati Boys è una band bavarese che si è addirittura inventata una biografia fittizia di una band fondata in Italia nel 1982 e sciolta nel 1997. Tutto falso, sono tedeschi, cantano in tedesco, e ogni tanto usano parole italiane, cavalcando i peggiori clichè: bella Napoli, velocità, vino rosso e vino bianco, arrivederci.

Nata come band indie, da qualche anno suona nei festival e fanno il tutto esaurito ai concerti. Un fenomeno che sta conquistando anche il pubblico più giovane, con un sottinteso ironico che sfiora il trash. Un paio di anni fa l’album "Mille Grazie" ha scalzato in classifica addirittura i Red Hot Chili Peppers.

Le 100 canzoni di "Ciao, amore ciao"

Eric Pfeil

Il giornalista musicale Eric Pfeil

Il giornalista musicale e autore televisivo Eric Pfeil nei suoi libri "Azzurro" e "Ciao, amore ciao" va oltre i cliché e racconta ai tedeschi la storia della musica italiana partendo da canzoni di ieri e oggi. Dai grandi cantautori come Battiato, Battisti, De Gregori o Venditti a Calcutta e Madame, passando da Rita Pavone e Gabboni, con uno sguardo anche al rock demenziale degli Squallor o di Clem Sacco: «Trovo il rock demenziale molto interessante perché fuori dall'Italia è praticamente sconosciuto. E questo vale anche per gli Squallor, una band di quattro parolieri che hanno lavorato per l'industria musicale italiana, scrivendo hit, e poi hanno deciso di lavorare per questo genere completamente fuori dai canoni, anarchico, con testi assurdi ai limiti dell'oscenità».

Ma dietro ad ogni canzone scelta da Pfeil si nasconde un pezzetto d'Italia, inserito nel contesto storico-culturale, e raccontato con uno sguardo interessato e integrato da aneddoti e ricordi personali e con uno stile piacevole e spesso piacevolmente ironico. Una lettura consigliabile anche agli italiani, per guardarsi indietro e riascoltare canzoni amate, dimenticate o mai scoperte prima.