Alluvioni in Baviera e non solo: come prevenire? COSMO italiano 06.06.2024 21:59 Min. Verfügbar bis 06.06.2025 COSMO Von Francesco Marzano


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Alluvioni in Baviera e non solo: come prevenire?

Stand: 06.06.2024, 17:30 Uhr

di Francesco Marzano, Enzo Savignano e Daniela Nosari

L'emergenza nel sud della Germania, colpita da gravi piogge e alluvioni, sta lentamente rientrando: Passau e Regensburg le città più colpite. Ma come attenuare le conseguenze e i danni dovuti al cambiamento climatico? Enzo Savignano ci parla del dibattito politico tedesco. E di prevenzione e ricostruzione parliamo con Ivan Mantovani, sindaco di Monterenzio, paese molto colpito dalle alluvioni in Emilia-Romagna di un anno fa. E cosa sono le "città-spugna" di cui ora si parla sempre di più?

Zwei Menschen laufen im Wasser in der überfluteten Stadt Passau

Zwei Menschen laufen im Wasser in der überfluteten Stadt Passau

Qual è la situazione in Baviera e Baden-Württemberg?

Nel Land di Stoccarda la situazione resta preoccupante, molto preoccupante se non catastrofica invece in Baviera. In alcune aree del sud della Germania, infatti, in pochi giorni è caduta tanta acqua come non si registrava da quasi un secolo. I due centri più colpiti sono Regensburg (Ratisbona) e Passau.

In molti punti di Regensburg il terreno non è più in grado di assorbire la tanta acqua caduta. Sono entrati in funzione macchinari per pompare e drenare l’acqua, ma si teme che molte barriere artificiali costruite nelle ultime ore possano cedere. Ancora peggiore la situazione a Passau: il centro storico della città e altri quartieri sono ancora sommersi dall’acqua, abbiamo visto delle foto veramente impressionanti.

Il livello del Danubio era arrivato due giorni fa a dieci metri, ora (6 giugno) è sceso a poco più di 8 metri, ma prima che possa rientrare negli argini ci vorrà del tempo. Inoltre sono esondati anche altri due fiumi nei pressi di Passau, considerati piccoli fiumi, ma alcuni giorni fa si sono trasformati in onde anomale di acqua, fango e detriti. Tra l'altro Passau era già stata colpita da una grave alluvione nel 2013, per cui molti cittadini si erano attrezzati con delle pareti di metallo per proteggere gli ingressi delle case. Un intervento che ha sicuramente ridotto un po' i danni.

Quante vittime e quanti danni ci sono stati?

Anche a Passau e in altre zone colpite sono entrati in funzione macchinari per il pompaggio dell’acqua per svuotare cantine e case sommerse. Ma le operazioni potrebbero durare giorni, se non settimane e spesso sono interventi molto difficili che richiedono la presenza di personale esperto e purtroppo accade che durante queste operazioni vengano rinvenuti i corpi di dispersi.

Il bilancio delle vittime in Baviera e nel Baden Württemberg a giovedì 6 giugno è di sei persone, ma si cerca ancora un vigile del fuoco di 22 anni caduto in acqua durante i soccorsi da diversi giorni. In alcune zone alluvionate asili e scuole restano ancora chiusi, alcune strade non sono ancora percorribili e il tratto ferroviario ad alta velocità tra Norimberga e Würzburg è ancora interrotto. Altissimi i disagi per chi in queste giorni si è spostato in treno in queste zone e nei dintorni.

Le polemiche in Baviera sulle misure preventive

Queste ultime alluvioni hanno riaperto annose discussioni sulla prevenzione e il dibattito sta coinvolgendo tutto il mondo politico.Il governatore della Baviera Markus Söder ed il suo esecutivo sono al centro di critiche da parte di media ed opposizione. E le polemiche sono destinate a montare: nel 2018 il ministro dell’ambiente della Baviera, il cristiano sociale Marcel Hüber, approvò la realizzazione di lavori per creare dei polder alluvionali, delle aree che nei pressi dei fiumi fungono da bacino per trattenere l’acqua in caso di alluvioni e di esondazioni.

Il piano avrebbe dovuto riguardare in particolare alcuni tratti del Danubio, ma alla fine il piano venne bloccato dal ministro dell’Economia della Baviera, Hubert Aiwanger, della lista civica dei Freie Wähler. Aiwanger, oggi ancora al governo con Söder, considerò la spesa eccessiva ed inutile perché sarebbe stata utile solo in caso di un’alluvione senza precedenti. Dopo lunghe discussioni CSU e Freie Wähler hanno poi deciso nel 2021 di costruire 9 polder lungo il Danubio, ma ad oggi ne esiste solo uno.

Il dibattito al Bundestag

Il tema delle misure per fronteggiare e limitare le conseguenze del cambiamento climatico è stato anche affrontato nel dibattito di oggi 6 giugno al Bundestag. Sulla questione è intervenuto anche il cancelliere Olaf Scholz, ribadendo la necessità di nuove misure e tra queste ha anche citato la realizzazione appunto di polder alluvionali. Intanto proprio oggi la Baviera ha approvato il bilancio regionale per quest'anno e il prossimo, che prevede 280 milioni per la tutela dalle alluvioni. La somma era già prevista e non è stata aumentata, nonostante quello che sta succedendo e le critiche dell'opposizione, soprattutto dei Verdi, che chiedono maggiori investimenti visto l'aumento dei costi dovuto fra l'altro all'inflazione.

Scholz su aiuti e risarcimenti

Riguardo agli aiuti immediati ci sono delle richieste ben precise. Per esempio Söder ha già chiesto per la Baviera, solo per gli interventi immediati, almeno 100 milioni di euro. Anche per le altre zone alluvionate si parla di aiuti immediati nell’ordine di decine di milioni di euro. Si discute anche sull’introduzione per legge di un’assicurazione obbligatoria sugli immobili per danni dovuti a catastrofi naturali. Al momento le leggi tedesche non prevedono risarcimenti automatici per chi perde la casa o subisce gravi danni in seguito ad un’alluvione. Riguardo invece alla ricostruzione, abbiamo l’esempio delle alluvioni del 2021 che colpirono Renania Palatinato, Nord Reno-Vestfalia e anche Baviera e che causarono 184 vittime. Lo Stato federale in quel caso intervenne con 400 milioni di aiuti immediati e con un investimento complessivo di circa 30 miliardi di euro per la ricostruzione. Va ricordato che sugli investimenti del Bund in seguito a catastrofi naturali non viene applicata la cosiddetta Schuldenbremse, il freno all’indebitamento.

Breve aggiornamento su Saarland e Bassa Sassonia

Nei due Länder, colpiti due settimane fa da un’altra alluvione, l’acqua si sta ritirando, lasciando però fango e danni ovunque, e si sta cercando di capire l’entità dei danni. Per gli aiuti immediati anche queste regioni avranno bisogno di decine di milioni di euro, e anche se la situazione sta tornando alla normalità tante persone hanno perso la casa o la propria attività.

La situazione in Emilia Romagna ad un anno dalle alluvioni

emilia romagna

L'alluvione in Emilia Romagna del 2023

Nelle ultime settimane ci sono stati problemi dovuti alle piogge anche in diverse regioni italiane, un fenomeno ormai sempre più frequente. Sul Bolognese e sulla parte orientale della regione ci sono stati la settimana scorsa nubifragi e grandini che hanno allagato alcune case e danneggiato alcune colture.

Anche a Monterenzio, paese che le alluvioni e le frane avevano letteralmente spaccato in due durante la catastrofe del maggio 2023: i residenti della frazione di Fiumetto erano costretti, per arrivare dall'altra parte, a giri di oltre un'ora dove prima bastavano cinque minuti. Abbiamo parlato con Ivan Mantovani, sindaco di Monterenzio, uno dei comuni più colpiti dall’alluvione, per capire a che punto è la ricostruzione dopo un anno e cosa fare per limitare danni futuri.

Cosa sono le "città spugna"?

La Sponge City è un nuovo concetto di pianificazione urbana per assorbire e immagazzinare localmente l’acqua piovana nelle città invece di incanalarla e drenarla. Questo ha lo scopo di prevenire le inondazioni durante forti precipitazioni, e con questi progetti si intendono migliorare il clima urbano e promuovere la salute degli alberi.

“Le città spugna – spiega nel podcast Emanuele Bompan, giornalista ambientale e geografo - sono città che hanno un’elevata capacità di assorbire l’acqua piovana", e si possono creare realizzando maggiori zone verdi, come parchi e prati, ed eliminando superfici interamente asfaltate, come parcheggi, ma anche strade e marciapiedi, che non assorbono l’acqua, ma anche creando laghi artificiali per raccogliere l’acqua piovana.

In Europa ci sono diversi esempi di città che intendono diventare delle sponge city, come Copenaghen e Berlino. In Italia per ora sono soprattutto Milano e Bologna a voler seguire questo concetto, aggiunge Bompan, che è anche direttore della rivista “Materia rinnovabile” e autore, tra l'altro, dell'"Atlante geopolitico dell'acqua".