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I lavoratori in Germania si mettono troppo spesso in malattia? COSMO italiano 22.01.2025 19:33 Min. Verfügbar bis 22.01.2026 COSMO Von Cristina Giordano


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I lavoratori in Germania si mettono troppo spesso in malattia?

Stand: 22.01.2025, 17:47 Uhr

a cura di Cristina Giordano, Giulio Galoppo e Cristiano Cruciani

Secondo i dati dell'OCSE, in Germania i lavoratori si mettono malati più spesso che in qualsiasi altro Paese, ce ne parla Giulio Galoppo. A questo si aggiungono risultati di un'indagine che rileva una scarsa motivazione sul posto di lavoro, più bassa di quella italiana. Lo psichiatra Francesco Cuniberti ci parla dei fattori di stress che possono incidere sulla malattia e sulla motivazione personale.

Eine erkältete Frau trinkt Tee

Aumentano in Germania i giorni di malattia richiesti ogni anno

Come funziona l’indennità di malattia in Germania?

In Germania - a differenza di altri Paesi - l'indennità di malattia viene corrisposta dal primo giorno di assenza per motivi di salute. I dipendenti ricevono, cioè, il 100% dello stipendio per 42 giorni di calendario a partire dal primo giorno di malattia.

I dati dello studio OCSE

Secondo i risultati di un’inchiesta condotta da OCSE, nel 2022 i lavoratori tedeschi hanno collezionato quasi 25 giorni di malattia all'anno, contro la media europea di 8 giorni. E anche se il confronto internazionale non va preso alla lettera, perché i diversi Paesi hanno sistemi di rilevamento dei dati diversi, 25 giorni sono comunque molti.

I costi di questa situazione sono immensi: secondo i dati del Ministero federale del Lavoro e degli Affari sociali, nel 2023 le aziende tedesche hanno speso quasi 77 miliardi di euro per la retribuzione continuativa dei dipendenti malati. Si tratta di una cifra più che doppia rispetto al 2010.

La proposta di Oliver Bäte,CEO di Allianz

Eine Arbeitsunfähigkeitsbescheinigung

Il certificato di malattia si può richiedere telefonicamente

Oliver Bäte, in un intervento sul quotidiano Handelsblatt, ha proposto di riportare in auge una misura da tempo accantonata: il cosiddetto ‘Karenztag’. Si tratta di una norma, abolita negli anni '70, che prevede che i dipendenti si facciano carico dei costi del primo giorno di malattia che, conseguentemente, non viene retribuito. L'obiettivo di Bäte è quello di contrastare il tasso di malattia eccessivamente alto.

Le reazioni dei sindacati alla proposta di Bäte

I sindacati gridano allo scandalo. Yasmin Fahimi, presidente della Confederazione tedesca dei sindacati (DGB), ha definito l'iniziativa di Bäte “inappropriata e oltraggiosa”. Alla radio Deutschlandfunk ha dichiarato che alcuni rappresentanti dei datori di lavoro stanno praticando una forma di cultura della sfiducia priva di qualsiasi fondamento. In definitiva, si tratta di un tentativo di smantellare la contrattazione collettiva e le conquiste del diritto sociale. L'obiettivo, secondo Fahimi, è risparmiare sul costo del lavoro attraverso stratagemmi discutibili. La sindacalista ricorda che chi si trascina malato al lavoro potrebbe infettare i colleghi, aumentando così ulteriormente i costi della malattia.

La risposta di Hubertus Heil e Karl Lauterbach

Le voci contrarie alla richiesta di cancellare l'indennità di malattia per il primo giorno di assenza sono molte tra gli scranni del Parlamento. Il ministro federale del Lavoro, il socialdemocratico Hubertus Heil, ha dichiarato a Redaktionsnetzwerk Deutschland che chiunque accusi i dipendenti che si danno malati di essere pigri ha una visione distorta dei lavoratori tedeschi che – lo cito – “non sono fannulloni e oziosi”. Ha quindi assicurato che né lui né il suo partito, l'SPD, limiteranno l'indennità di malattia. Heil aggiunge che, qualora un datore di lavoro dovesse sospettare che qualcuno si stia approfittando del sistema, non dovrebbe far altro che richiedere un certificato di incapacità lavorativa fin dal primo giorno di assenza. La legge tedesca lo consente.

Anche Lauterbach è contrario alla proposta di Bäte e ricorda che la conseguenza sarebbe che coloro che non possono permettersi la perdita del salario si trascinerebbero al lavoro malati, finendo così per ammalarsi ancora di più e per periodi più lunghi. Il ministro per la Salute ha anche definito “oltraggiosa” la proposta dell'FDP di premiare i dipendenti che non hanno avuto alcun giorno di malattia. Una proposta che, a suo avviso, penalizza chi lavora in condizioni di stress, in presenza di polveri sottili o in condizioni di elevato inquinamento acustico, con un’esposizione maggiore al rischio di malattia.

La parola all’esperto

Spesso ci si ammala anche a causa dello stress sul lavoro. Ce lo conferma Francesco Cuniberti, medico psichiatra e dottorando in neuroscienze all'Università di Torino. Lo stress, ci spiega Cuniberti, è una delle cause principali di malessere, non solo psicologico, ma anche fisico. Può essere causato da una richiesta continua di prestazioni sempre più elevate, dalla riduzione del personale e quindi il venire meno di colleghi coi quali, da un lato, condividere il carico lavorativo, dall’altro avere dei momenti di distrazione dall’attività lavorativa, fondamentali per la salute mentale.