La Germania teme i dazi europei sulle auto elettriche cinesi COSMO italiano 26.06.2024 18:07 Min. Verfügbar bis 26.06.2025 COSMO Von Luciana Caglioti


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La Germania teme i dazi europei sulle auto elettriche cinesi

Stand: 26.06.2024, 14:39 Uhr

a cura di Luciana Caglioti, Cristina Giordano, Cristiano Cruciani

Dovrebbero scattare a luglio i dazi decisi dall'UE sulle auto elettriche cinesi, sovvenzionate da Pechino in violazione della libera concorrenza, ce ne parla Cristina Giordano. Sui rischi di una guerra dei dazi tra Europa e Cina e sui legami tra le economie europee e quella cinese abbiamo sentito Federico Fubini, editorialista del Corriere della Sera ed esperto di economia e finanza.

 Elektroautos, China-Produktion

L'Europa impone dazi sulle auto elettriche cinesi, ma la Germania teme le ritorsioni

Quali dazi vuole applicare l’Europa sulle auto cinesi?

Si tratta di dazi che dovrebbero essere applicati, a partire dal 4 luglio, su tutte le auto elettriche cinesi importate in Europa. I dazi europei, per ora, dovrebbero prevedere diversi importi, a seconda della casa automobilistica cinese di produzione: 17% per il colosso automobilistico cinese BYD, del 20% per Geely e del 38% per il gruppo statale SAIC, che tra l’altro è partner di Volkswagen. Introducendo tali dazi, le auto cinesi in futuro potrebbero costare di più per i consumatori europei, che potrebbero quindi indirizzarsi verso altri marchi.

Le sovvenzioni statali cinesi in favore dell’auto elettrica

I produttori cinesi possono ricevere il sostegno del governo in vari modi, tra cui sovvenzioni per le infrastrutture, esenzioni fiscali e sconti per gli acquirenti. Secondo uno studio del think tank Centre for Strategic & International Studies, la Cina dal 2009 avrebbe investito almeno 230 miliardi di dollari per sostenere la produzione di auto elettriche (circa 215 miliardi di euro). A questi si aggiungono ulteriori finanziamenti statali per la produzione di batterie e la cifra potrebbe crescere ancor di più.

I finanziamenti statali hanno spinto il mercato globale cinese dell’auto elettrica sia verso maggiori investimenti tecnologici, ma permettono anche alle case automobilistiche di proporre modelli di auto elettriche a prezzi più bassi. Per questi motivi l’Europa considera questo tipo di politica “concorrenza sleale”, e teme un'ondata di auto elettriche cinesi a basso costo. Le auto elettriche cinesi costano circa il 20% in meno rispetto al prezzo di un’auto elettrica europea.

Le reazioni della Cina ai dazi europei

Il Ministero del Commercio cinese ha già annunciato che risponderà a quello che è stato definito "protezionismo" europeo, mettendo in atto contromisure. Dall'avvio di un'indagine relativa al commercio di carne suina, all'aumento di dazi per importare auto di lusso europee (dal 15% al 25%). E infine la minaccia di presentare una denuncia all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Tra Pechino e Bruxelles sono in corso dei negoziati.

L’impatto sull’economia tedesca

L’UE quindi vuole imporre dazi alle auto elettriche cinesi vendute in Europa, perché violerebbero i termini della libera concorrenza. Una misura che potrebbe avere un effetto boomerang sull’economia tedesca, che trae vantaggio dai rapporti commerciali con la Cina. Ecco perché le stesse case automobilistiche europee e tedesche sono in realtà contrarie ai dazi, perché temono di perdere terreno sul mercato cinese. L'anno scorso il 30% delle vendite di Mercedes sono state realizzate proprio in Cina. Volkswagen addirittura ha venduto in Cina il 50% delle sue auto. E pensiamo anche a BMW, Audi, Porsche che perderebbero una fetta di mercato cinese importante.

Le stesse associazioni di categoria tedesche, dall'Associazione tedesca dell'industria automobilistica (VDA), alla Camera di Commercio e Industria tedesca (DIHK) hanno avvertito che la mossa potrebbe portare a una guerra commerciale, di cui la Germania farebbe naturalmente a meno.

Con Federico Fubini, editorialista del Corriere della Sera, esperto di economia e finanza abbiamo approfondito le conseguenze di questi dazi europei sulle auto elettriche cinesi sia sul mercato tedesco, che in quello europeo.

Il viaggio di Habeck in Cina

Habeck sitzt während der Besichtigung eines BMW-Forschungszentrums im Rahmen eines Besuchs in der Volksrepublik China in einem E-Auto des Typs BMW i5

Robert Habeck visita un centro di ricerca BMW in Cina

Il ministro tedesco dell’Economia Robert Habeck (Verdi) è stato recentemente in Cina per cercare di mediare e arginare i danni sull’economia tedesca, che potrebbe risentire pesantemente di possibili ritorsioni. Habeck è ottimista sull’esito positivo dei negoziati, anche perché ha illustrato anche quali potrebbero essere le conseguenze economiche del sostegno di Pechino alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Si potrebbe innescare una guerra di ritorsioni tra  Europa e Cina, che non gioverebbe a nessuno.

Quella del mercato delle auto elettriche è una questione estremamente importante per la Germania. Accanto all’aspetto puramente economico, c’è l’interesse del governo tedesco a favorire una transizione ecologica nel breve tempo – entro il 2030 le emissioni di gas serra dovranno essere ridotte di oltre il 40% in Germania e la mobilità green è un nodo fondamentale. Entro il 2030 la Germania vuole portare su strada 15 milioni di auto elettriche. E anche le auto cinesi potrebbero contribuire al raggiungimento di questo obiettivo.