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La Berlinale 2025 e il cinema di Riccardo Milani COSMO italiano 19.02.2025 21:19 Min. Verfügbar bis 19.02.2026 COSMO Von Luciana Caglioti


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La Berlinale 2025 e il cinema di Riccardo Milani

Stand: 19.02.2025, 18:30 Uhr

a cura di Luciana Caglioti, Giulio Galoppo e Cristiano Cruciani

Con Giulio Galoppo parliamo dell'edizione 2025 della Berlinale, un'edizione che vede purtroppo una scarsa presenza italiana. Nei cinema tedeschi è arrivato però il nuovo film di Riccardo Milani "Un mondo a parte", col titolo tedesco "Willkommen in den Bergen". Ne parliamo con il regista.

Benedict Cumberbatch während der Pressekonferenz bei der Berlinale 2025

Benedict Cumberbatch ospite della Berlinale col film "The Thing with Feathers" di Dylan Southern

Berlinale, il festival del cinema dalla vocazione politica

La Berlinale è, per tradizione, il festival in assoluto più politico. Sul tappeto rosso della serata inaugurale hanno sfilato insieme alle star del cinema, anche personaggi pubblici tedeschi. Tra di loro anche l’attivista per il clima Luisa Neubauer, sul cui abito era stampato un chiaro messaggio politico. Quattro nomi propri, Donald, Elon, Alice e, per ultimo, Friedrich.  Neubauer ha spiegato che i quattro nomi rappresentano persone che sfidano le fondamenta delle società democratiche. Sul retro dell’abito erano stampate le parole “La democrazia muore alla luce del giorno”, quindi sotto gli occhi di tutti.

L’Orso d’oro alla carriera per Tilda Swinton

Durante il gala di inaugurazione, l’attrice scozzese Tilda Swinton ha ricevuto l'Orso d'oro alla carriera. Nel suo discorso di ringraziamento, Swinton ha messo in guardia contro una “politica di esclusione, persecuzione e deportazione”, oltre che contro l'occupazione, gli omicidi di massa e i crimini di guerra. La stessa Tricia Tuttle, direttrice della Berlinale, nel suo discorso ha sottolineato quanto oggi sia più che mai importante ascoltarsi e favorire il dialogo fra popoli. Il cinema dà il suo contributo.

Le novità della 75° edizione della Berlinale

La novità più grande è che la Berlinale ha una nuova direttrice, l’americana Tricia Tuttle. La 54enne, ex direttrice del London Film Festival, è in carica dall'aprile 2024 e sostituisce alla guida del festival Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian. Tuttle ha dato subito la sua impronta al festival, introducendo una nuova sezione, “Perspectives”, cioè “Prospettive”- è una sezione in cui vengono presentati i debutti di lungometraggi, cioè le opere prime. Tuttle si concentra così su registi emergenti. Una giuria di tre membri deciderà quale dei 14 film della sezione riceverà il premio per la migliore opera prima. La sezione presenta nuove scoperte del cinema internazionale, provenienti da India, Messico, Taiwan ed Egitto, Stati Uniti, Slovenia e molti altri Paesi.

Quali sono i film in concorso?

Il concorso di quest'anno presenta 19 produzioni provenienti da 26 Paesi, tra cui due film tedeschi: “Was Marielle weiss” di Frédéric Hambalek con Julia Jentsch racconta di una famiglia la cui figlia  sviluppa inspiegabilmente capacità telepatiche. La coproduzione internazionale “Yunan” di Ameer Fakher Eldin è incentrata, invece, sulla storia di un esule arabo che si reca su un'isola lontana per suicidarsi. L’attrice Hanna Schygulla, icona di Fassbinder, fa parte del cast insieme a Sibel Kekilli, che ricordiamo nel film "La sposa turca" di Fatih Akin.

Tra gli altri film in concorso, il dramma musicale biografico “Blue Moon” del regista statunitense Richard Linklater, con un’interpretazione formidabile di Ethan Hawke, e poi “Kontinental 25” del regista rumeno Radu Jude, ma anche “What does that Nature say to you” del regista sudcoreano Hong Sang-soo, già vincitori della Berlinale in passato.

Quale film ha aperto la Berlinale?

Il film di apertura del festival è stato “Das Licht”, “La luce”, del regista tedesco Tom Tykwer, noto per il suo “Lola corre” e per le serie televisive “Sense8” e “Babylon Berlin”. Il film, fuori concorso, è una produzione franco-tedesca con Lars Eidinger e Nicolette Krebitz. Racconta la vita quotidiana di una famiglia tedesca in crisi. L’arrivo di una governante siriana riporta alla luce sentimenti da tempo soffocati.

Chi è a capo della Giuria Internazionale quest’anno?

Il Presidente della Giuria Internazionale è il regista Todd Haynes. Lo ricordiamo per film come  “Lontano dal paradiso” con Julianne Moore, il biopic su Bob Dylan “Io non sono qui”, “Carol” con Cate Blanchett e, dell'anno scorso, “May December”.

A Bob Dylan, è dedicato, tra l’altro, un film anche in questa edizione della Berlinale. Si tratta del film “A complete Unknown”, “Un perfetto sconosciuto,” con la regia di James Mangold. Il film non è in concorso, ma viene presentato nella sezione Berlinale Special Gala. Nel ruolo protagonista si ammira Timothée Chalamet.

Le stars sul tappeto rosso della Berlinale

Oltre a Timothée Chalamet, che ha fatto impazzire migliaia di fans durante la serata inaugurale, arrivando sul tappeto rosso e sotto la neve in canottiera, Berlino ha potuto dare il suo benvenuto a Marion Cotillard (“La Tour de Glace”, Concorso), a Jessica Chastain (“Dreams”, Concorso), al regista Bong Joon Ho, che ha portato con sé anche Robert Pattinson per il suo “Mickey 17” (Berlinale Specia Gala). E poi ancora, Benedict Cumberbatch (“The Thing with Feathers”, Berlinale Special Gala), Margaret Qualley e Ethan Hawke (entrambi in “Blue Moon”, Concorso) e molte altre ancora.

L’Italia alla Berlinale 2025

Quest’anno, l’Italia è poco presente. Nella sezione Generation14Plus, quella dedicata a film che raccontano di adolescenti, si è potuto ammirare il film “Paternal Leave”, una co-produzione italo-tedesca. La regia ha visto il debutto dell’attrice tedesca Alissa Jung e, nel ruolo del protagonista Paolo, l’acclamato attore italiano Luca Marinelli. È la storia di Leo, una ragazza quindicenne di Berlino, interpretata da Juli Grabenhenrich, che, in cerca di risposte, si mette in viaggio e raggiunge la riviera romagnola per incontrare il padre biologico, Paolo, che non ha mai conosciuto. Un viaggio emotivo e di introspezione, che lo stesso Paolo, suo malgrado, si troverà a intraprendere.

Nella nuova sezione “Perspectives” c’è una coproduzione tra Italia e le Filippine. Il film si intitola “Come la notte”, la regia è del giovane regista filippino Liryc Dela Cruz. Un film che tocca i temi della migrazione, della diaspora, dell’incontro tra due popoli e due culture. È la storia di Lilia, una domestica filippina, da anni in Italia, che eredita l’enorme villa della sua datrice di lavoro, deceduta senza eredi.

Nella sezione Forum, invece, il documentario “Canone effimero”, dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, ci porta alla ricerca delle tradizioni musicali italiene, un viaggio etnomusicologico nei luoghi più remoti di alcune regioni d’Italia.

Riccardo Milani e il suo “Un mondo a parte”

Der italienische Regisseur Riccardo Milani

Il regista italiano Riccardo Milani, in Germania per la presentazione del suo "Willkommen in den Bergen"

Uscito nelle sale cinematografiche tedesche proprio il 13 febbraio, quando è iniziata la Berlinale, "Willkommen in den Bergen. Versetzung mit Aussicht" è il titolo tedesco di "Un mondo a parte". Entrambi i titoli anticipano la storia e l'ambientazione del film. Michele, il protagonista, interpretato da Antonio Albanese, dopo 35 anni di insegnamento nella giungla romana, in una scuola di periferia, si trasferisce a Rupe, un paesino di montagna in Abruzzo dove vivono poco più di 300 persone. In questo microcosmo scopre un mondo ruvido, ma incontaminato immerso nella natura.

Il film racconta il tentativo di salvare la scuola del borgo a rischio perchè frequentata solo da una manciata di bambini. Una commedia che parla tra l'altro di solidarietà tra gli abitanti del paesino di montagna e i profughi ucraini, i cui figli vengono accolti nella scuola dalla vicepreside Agnese, interpretata da Virginia Raffaele. A COSMO italiano, Riccardo Milani racconta cosa lo abbia spinto a raccontare questa storia e la sua visione del cinema, portatore di valori etici e di impegno civile.